Fiocco rosa e fiocco azzurro: per noi in questa parte del mondo sono quasi un must da esporre a seconda del sesso, per annunciare una nascita. Si usano per decorare bavaglini, torte di pannolini, tutine, cappellini e scarpette. Insomma il rosa alle bimbe e l’azzurro a i bambini, vero?

Se fino ad ora non ti eri mai posta questo interrogativo, questo seme di Naturale Maternale che ho piantato per te, mi auguro che ti darà qualche spunto interessante.

Alcuni documenti riportano che a tutti i nuovi nati, femmine e maschi, alla nascita era riservato un nodo con fiocco di colore Blu: nella tradizione più antica il blu simboleggia il cielo e il fiocco o il nastro blu, l’intenzione di affidare il piccolo e delicato bebè alla benedizione del cielo.

Le parole che utilizziamo per indicarlo derivano dalle lingue germaniche (blu) e da quelle arabe (azzurro).

Si trovano riferimenti anche ad un’usanza riservata solo alle neonate: il colore Rosso dedicato alle femmine, da sempre e anche attualmente riferimento al sangue mestruale (alcuni chiamano le mestruazioni “le rosse”, per molte generazioni di donne il sangue che si rinnova ogni mese è fertilità e ricca fonte di vita. Anche attualmente molte donne utilizzano il colore con questo aspetto rituale di legame con la propria fecondità e il proprio ciclo mestruale.

Il rosso: in spagnolo la parola colorado significa sia rosso che colorato, e in russo la parola che indica questo colore vuol dire anche “bello”.

Entrambi i colori, il rosso e il blu, sono simboli beneauguranti da tempi ben lontani,

Anche nella filosofia steineriana troviamo l’uso di teli uno rosso e uno blu, oppure alcune ostetriche indicano uno rosa e uno azzurro, sovrapposti: richiamo alla luce che riceve il feto mentre si trova dentro al sacco amniotico, protetto nel ventre materno.

Simbologia dei colori molto forte e radicata, non una semplice trovata pubblicitaria, tantomeno distinzione di genere.

A a ben guardare i disegnatori Disney, da sempre, sia in tempi passati che in tempi recenti, sono  attenti conoscitori delle tradizioni iconografiche, in particolare facendo riferimento alle principesse e alle eroine di cui narrano le vicende (dalla Bella Addormentata alla regina Elsa).

Un libro è completamente dedicato al tema del rosa e dell’azzurro, sarebbe molto interessante approfondire questa ricerca: di Jo B. Paoletti si intitola Pink and Blue: Telling the Boys from the Girls in America studies.

Sono pochi decenni che c’è stata una scelta di cambiare colori: uno stemperamento del colore da rosso a rosa e da blu ad azzurro: lo stesso è avvenuto per esempio nelle scuole dell’infanzia con i grembiulini scolastici. Ai tempi dei miei genitori tutti si indossava grembiuli blu, sia per questioni pratiche (inchiostro del calamaio) ma anche per questi retaggi simbolici.

Ora rosa e azzurro sono commercialmente stati accaparrati e innalzati ad icone di colori di genere in giocattoli, vestiti, attrezzi di puericultura…

Dove hai esposto o esporrai i tuoi fiocchi rosa o azzurri (o la tua cicogna)? Di solito questo compito di appenderli e di addobbare la casa per festeggiare il nascituro e la neomamma è affidato ai papà insieme alle sorelline e ai fratellini più grandi. Alcune mie clienti esperte di punto croce si sono confezionate il loro fiocco nascita personalizzato oppure lo hanno commissionato alla nonna. Altre lo fanno anche confezionare da esperte artigiane dell’ago oppure dell’uncinetto, per appenderlo poi al portone di casa, della stanza del parto o anche, insieme a fiocchi più semplici, in terrazzo e su tutta la rete di recinzione della casa.

E’ successo in famiglia e anche ho visto lungo le strade anche le case dei novelli nonni addobbate con fiocchi e nastri: alcune nonne particolarmente orgogliose hanno esposto vicino al fiocco, il numero di nipoti “ottenuto” con il nuovo arrivato.

Con l’arrivo anche in Italia dei party in stile baby shower (ma vedi anche se ti piace di più festeggiare il tuo blessing way) vanno per la maggiore anche palloncini e vere e proprie sculture con il nome del bebè e magari la scritta BENVENUT* (mi è anche capitato di vederlo scritto anche in varie lingue).

L’usanza prende il nome di welcome baby in inglese.

Altri simboli usati per i neonati e per i bambini

Sui bebè e sui bambini, da sempre, qualsiasi credo o filosofia o scienza si professi, si invoca una bene-dizione, una protezione per queste nuove e preziose vite.

Troverai fonti antiche e con una piccola ricerca buone pratiche beneauguranti.

Alcune, anche qui in Veneto, riguardano la destinazione dell’organo che ha nutrito il feto nell’utero per la durata dell’endogestazione, l’organo placenta.

Abitini beneauguranti

La camicina della Fortuna, che viene posta sui neonati, sotto i vestiti e a contatto con la pelle durante le prime settimane, di solito in seta o in lana e seta, è uno di questi abiti beneauguranti.

Alcuni bimbi venivano vestiti con un saio francescano, perché protetti da Sant’Antonio da Padova. Venivano detto moniciarelli (monachei i n dialetto) oppure munachielli oppure municacille pa chiereche nghepe portavano appeso alla vita un sacchetto contenente il cordone ombelicale secco, dai racconti delle donne più anziane della mia famiglia.

La cicogna

Protettrice della vita in occasione del rinnovamento della Primavera, ritorna dalla migrazione nel periodo di rinascita della terra.

In culture più antiche la cicogna era simbolo di alcune dee e dei oppure era vietato ucciderle. Fanno i nidi sui tetti, sopra la canna fumaria: la cicogna torna ogni anno torna dalla migrazione per fare il nido sullo stesso tetto. Anche in Italia da secoli il parto avveniva in casa, dove, durante il travaglio, il parto e il puerperio si tiene molto caldo, per il motivo fisiologico che i bebè hanno bisogno indispensabile di mantenere la temperatura corporea costante ai 37 gradi (anche nelle sale da parto c’è questa temperatura contro l’ipotermia).

Confermo che in Olanda e in Germania per dare il benvenuto alla nuova vita si espone alla finestra una cicogna: una donna della mia famiglia che viveva in Olanda me ne ha portato un pupazzetto alla nascita della mia primogenita, un’altra donna di famiglia che vive in Germania mi ha confermato che le cicogne sono esposte per annunciare una nascita.

Ha un significato simbolico anche nei tarocchi: la cicogna è emblema dei profeti delle religioni, Gesù Cristo. Molti animali hanno significati simbolici, ti invito ad approfondire se ne sei curiosa: un luogo potrebbe essere i Cerchi di Donne o le Tende Rosse.

Sotto il cavolo

Quando ero bambina c’era la pubblicità di bebè neonati che nascevano dai cavoli… a me sembrava molto strano perché nella mia tradizione familiare i pupi venivano al massimo portati dalle cicogne dentro ad un fagotto. Però è vero che oggi indifferentemente si parla di cavoli e cicogne: infatti un’associazione molto attiva nel territorio veneziano che si occupava anche di nascita e maternità si chiamava proprio Sotto il Cavolo.

E’ successo un po’ come la tradizione della formichina o del topolino che portano un soldino alle bambine e ai bambini quando perdono i denti. Dal Nord abbiamo importato in questi anni la fatina dei denti, che davvero non c’era quando ero piccola io.

La vita

Il Fiore della vita, una composizione geometrica di fiori a sei petali formati dalla sovrapposizione esagonale di cerchi multipli.

Un simbolo della geometria sacra usato nei paesi antichi dell’Assiria, Egitto, nell’Ellenismo, Giudaismo e cabala: da questi ultimi due nasce l’Albero della vita, che simboleggia l’Eden perché presente nel Paradiso Terrestre insieme all’Albero della Conoscenza del bene e del male, un albero di  melo.

L’Albero della Vita ha avuto una notevole visibilità e in veramente pochi anni è stato preso quasi universalmente come simbolo di nascita: se prima si trovava solo in ambienti new age, tra chi pratica yoga o altre discipline olistiche, ora lo si trova in qualsiasi negozio di articoli per bomboniere.

Come non approfittare per ricordare a te che leggi di ricordare a tua volta un po’ le regoline di base? Parlo di quello che le persone che desiderano venire a farti visita fanno ma che tu non vorresti che facessero nei confronti della vostra nuova famiglia ma soprattutto della tua diade, quando nascono mamma e bebè:

Chiedere prima di venire a trovarvi.

Ma a chi chiedere? Chiedere alla madre? Chiedere al padre?

Le persone più indicate sono sicuramente il papà, ma lui stesso sarà molto coinvolto nella nuova dimensione e nella impegnativa organizzazione. Qualche settimana prima della nascita, le donne in attesa dispensano compiti per il proprio puerperio: uno di questi potrebbe essere quello di fare da filtro alle visite, ponendo paletti e domande ai desiderosi ospiti. In questo caso le nonne fanno da madre alla madre, anche questa una funzione tradizionale delle donne più anziane in tutte le culture: la nonna o una parente stretta viene contattata per le visite, invece che disturbare la neomamma e il neopapà. La stessa funzione puoi organizzarti di farla fare, compito un po’ meno scomodo forse per tutti, alla tua doula.

Frase di Michel Odent cambiare il mondo cambiando il modo di venire al mondo

Frase di Ibu Robin Lim pace nel mondo una nascita alla volta

Un modo diverso di nascere

 

 

Ti aspetto con il prossimo seme!

Se vuoi leggermi sul tema precedente: la lo strippaggio dei pannolini lavabili. Il prossimo seme sarà sul…

Licia Valso, 2020

#semidinaturalematernale

Ps: Vuoi approfondire tutti i temi che sono usciti in questo seme di Naturale Maternale?

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Oppure chiamami: ti metterò in contatto con Elisa per un massaggio Shiatsu, con Paola, Beatrice o Patrizia per il massaggio infantile, con Elisabetta o Federica per una sessione di yoga pre o post parto, con Lara per una seduta di Orthobionomy, con Chiara per l’utilizzo degli olii essenziali, con Lucia per noleggiare una fascia o un marsupio e con l’altra Lucia per fare kangatraining con il tuo bebè addosso

Per approfondire:

“L’essenza dei colori”, di Rudolf Steiner

“Pink and Blue: Telling the Boys from the Girls in America”, di Jo Barraclough Paoletti

“Volario: simboli, miti e misteri degli esseri alati : uccelli, insetti, creature fantastiche”, di Alfredo Cattabiani


1 commento

L’Estate e il Giallo: la Luce che dà la Vita – Licia Valso · 22 Giugno 2020 alle 17:28

[…] nel metodo Montessori il colore associato all’Estate è il Giallo, contrapposto al Blu dell’Inverno (Solstizio […]

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